CAORLE
Quando non so dove andare guardo l’Atlante e 1000 paesi mai sentiti mi incuriosiscono. Questo è quello che è accaduto quando ho deciso di andare a Caorle.
Caorle e poco dopo Venezia e sembra il posto ideale per andare al mare se non si vuole fare troppa strada.
Partenza sabato nel primo pomeriggio. L’autostrada corre veloce e il passante di Mestre aiuta a fare un viaggio molto tranquillo. Verso sera arriviamo a destinazione. A Caorle c’è un’area di sosta aperta tutto l’anno ma è piena, non ci resta che sostare nel parcheggio lungo la strada. La notte passa tranquilla. Ore 8.30, scatta la sveglia. Cerchiamo di trasferirci all’interno dell’area ma è ancora piena, si rimane fuori. Scatta l’operazione Colazione e a metà mattina siamo già sulle bici per andare in spiaggia e poi in centro. Con sorpresa vediamo che la spiaggia è a poche centinaia di metri da noi basta passare in mezzo al quartiere residenziale e ci si arriva. Chiudo ben salde le bici ad un cartello.
Il sole è cocente ed è impossibile camminare a piedi nudi sulla sabbia. La spiaggia è immensa, chilometri di lunghezza e un centinaio di metri in larghezza. Con una discreta camminata troviamo un posto sul bagnasciuga che ci piace, stendiamo il classico telo mare e quasi istantaneamente mi tuffo in cerca di sollievo. L’acqua è calda e abbastanza limpida e mi regala una bella sensazione di rinfresco. Rimango in acqua per ore un po’ giocando e un po’ come fanno gli ippopotami, immobili con solo la testa fuori. Nel mio oziare vedo più volte catturati da uno scorcio del paese, in modo particolare mi colpisce la forma strana del campanile e la piccola Chiesa che fa la custode alla lunga spiaggia di Caorle. A metà pomeriggio, stanchi della noiosa vita da spiaggia ci incammino verso il centro. Man mano che ci avviciniamo il traffico nelle larghe strade perimetrali diventa sempre più caotico. Questo particolare ci fa ricordare che Caorle è una rinomato centro di villeggiatura.
Arrivati ad una grossa rotonda, ricoperta da un folto strato erboso e da mille fiori di altrettanti colori, si apre davanti a noi una piazzetta perfettamente mantenuta che rappresenta il centro del paese. Tanti negozi fanno da cornice ad un ambiente che unisce insieme il vecchio e il moderno con un susseguirsi di colori. Passeggiamo per le strette vie che circondano la piazza. Ci sembra che il tempo si sia fermato. Usciamo dalle strette viuzze e ci spostiamo verso le vie più grandi che fanno da contorno al centro storico. Qua i negozi e i ristoranti si susseguono senza sosta e un flusso ininterrotto di gente entra ed esce dai locali. Senza neanche accorgercene anche noi entriamo in questo circolo vizioso. Dopo diverso tempo che seguiamo questo rito, vengo attratto dalla scritta posta fuori di un locale: Calamari da passeggio! Non ci posso credere il calamaro fritto da passeggio!! Entro e subito una porzione è servita! Mmmm buoni! Ma quando li digerisco?! Simona sorride e da buona compagna mi dice che è quasi sera e che dobbiamo passare anche in un supermercato! Torniamo con calma alle biciclette e si dirigiamo verso il comodo A&O che si trova praticamente davanti a Pioggia. Finalmente dopo le dovute docce ceniamo o ci proviamo, i calamari sono ancora lì nel pancino. È stata una giornata intensa ma il dopo cena lo passiamo comunque in centro.
Tutte le vie sono affollati di gente e a fatica si riesce a passare, il paese sembra essersi trasformato. Troviamo un pub dove riusciamo a sederci per bere una birra. Il tempo scorre veloce insieme a quattro risate. Ormai la serata sta finendo, le vie del centro non sono più affollate come prima, decidiamo di tornare verso il camper ma prima si concediamo una romantica passeggiata sul lungomare che conduce alla piccola chiesa vista nel pomeriggio. È tutto illuminata da una luce tenue e giallastra e fa come sfondo alla baia di Caorle. Un’esposizione in questo posto è quasi d’obbligo per il fotografo e in tanti si cimentano. Arriviamo al camper che ormai è notte fonda, stanchi ma felici della giornata passata. Lunedì mattina ci svegliamo non troppo tardi, abbiamo passato un’ottima nottata. Decidiamo prima di andare in spiaggia, di fare un giro in bicicletta nelle vicinanze. Entriamo nel parco comunale e percorriamo una delle stradine che lo attraversano. Questa si conduce sull’argine di un canale nelle vicinanze. Svoltiamo a destra e percorriamo la strada ghiaiata per qualche chilometro. Ci fermiamo in un villaggio di pescatori giustamente pubblicizzato. Lasciamo le biciclette all’ingresso e con fare incuriosito ci addentriamo tra i vari covoni di fieno. In diversi vediamo che sono tuttora abitati dai pescatori che organizzano anche piacevoli gite in barca nella laguna. Purtroppo noi non abbiamo il tempo necessario per poter fare l’escursione, ci limitiamo a scattare fotografie e ripromettendoci che torneremo la prossima volta. Lasciamo il villaggio di pescatori riprendiamo in bicicletta a percorrere la stretta strada dell’argine. In lontananza si vede che il piccolo canale sfocia in una grossa laguna e poi successivamente in mare. Un’idea mi viene, perchè non portare il camper lì e con la canoa percorrere un po’ di laguna? Detto fatto. In breve tempo raggiungiamo il parcheggio col camper, mettiamo in moto e via verso la laguna. Fa un caldo insopportabile ma la voglia di salpare è troppa! Gonfiamo la canoa, la appoggiamo in acqua e in tre pagaiate siamo lontani da riva. L’acqua è calma e incredibilmente limpida per essere una laguna. Percorriamo uno dei canali principali. Il silenzio ci circonda. Ci facciamo un po’ cullare e poi ci dirigiamo verso una piccolissima spiaggetta dove nessuno si è mai fermato. Un tuffo due risate e purtroppo il tempo è già volato. Torniamo verso la partenza della nostra avventura un po’ tristi, perchè ormai il week end lungo è finito e ci aspetta il lungo viaggio di ritorno.
Caorle e poco dopo Venezia e sembra il posto ideale per andare al mare se non si vuole fare troppa strada.
Partenza sabato nel primo pomeriggio. L’autostrada corre veloce e il passante di Mestre aiuta a fare un viaggio molto tranquillo. Verso sera arriviamo a destinazione. A Caorle c’è un’area di sosta aperta tutto l’anno ma è piena, non ci resta che sostare nel parcheggio lungo la strada. La notte passa tranquilla. Ore 8.30, scatta la sveglia. Cerchiamo di trasferirci all’interno dell’area ma è ancora piena, si rimane fuori. Scatta l’operazione Colazione e a metà mattina siamo già sulle bici per andare in spiaggia e poi in centro. Con sorpresa vediamo che la spiaggia è a poche centinaia di metri da noi basta passare in mezzo al quartiere residenziale e ci si arriva. Chiudo ben salde le bici ad un cartello.
Il sole è cocente ed è impossibile camminare a piedi nudi sulla sabbia. La spiaggia è immensa, chilometri di lunghezza e un centinaio di metri in larghezza. Con una discreta camminata troviamo un posto sul bagnasciuga che ci piace, stendiamo il classico telo mare e quasi istantaneamente mi tuffo in cerca di sollievo. L’acqua è calda e abbastanza limpida e mi regala una bella sensazione di rinfresco. Rimango in acqua per ore un po’ giocando e un po’ come fanno gli ippopotami, immobili con solo la testa fuori. Nel mio oziare vedo più volte catturati da uno scorcio del paese, in modo particolare mi colpisce la forma strana del campanile e la piccola Chiesa che fa la custode alla lunga spiaggia di Caorle. A metà pomeriggio, stanchi della noiosa vita da spiaggia ci incammino verso il centro. Man mano che ci avviciniamo il traffico nelle larghe strade perimetrali diventa sempre più caotico. Questo particolare ci fa ricordare che Caorle è una rinomato centro di villeggiatura.
Arrivati ad una grossa rotonda, ricoperta da un folto strato erboso e da mille fiori di altrettanti colori, si apre davanti a noi una piazzetta perfettamente mantenuta che rappresenta il centro del paese. Tanti negozi fanno da cornice ad un ambiente che unisce insieme il vecchio e il moderno con un susseguirsi di colori. Passeggiamo per le strette vie che circondano la piazza. Ci sembra che il tempo si sia fermato. Usciamo dalle strette viuzze e ci spostiamo verso le vie più grandi che fanno da contorno al centro storico. Qua i negozi e i ristoranti si susseguono senza sosta e un flusso ininterrotto di gente entra ed esce dai locali. Senza neanche accorgercene anche noi entriamo in questo circolo vizioso. Dopo diverso tempo che seguiamo questo rito, vengo attratto dalla scritta posta fuori di un locale: Calamari da passeggio! Non ci posso credere il calamaro fritto da passeggio!! Entro e subito una porzione è servita! Mmmm buoni! Ma quando li digerisco?! Simona sorride e da buona compagna mi dice che è quasi sera e che dobbiamo passare anche in un supermercato! Torniamo con calma alle biciclette e si dirigiamo verso il comodo A&O che si trova praticamente davanti a Pioggia. Finalmente dopo le dovute docce ceniamo o ci proviamo, i calamari sono ancora lì nel pancino. È stata una giornata intensa ma il dopo cena lo passiamo comunque in centro.
Tutte le vie sono affollati di gente e a fatica si riesce a passare, il paese sembra essersi trasformato. Troviamo un pub dove riusciamo a sederci per bere una birra. Il tempo scorre veloce insieme a quattro risate. Ormai la serata sta finendo, le vie del centro non sono più affollate come prima, decidiamo di tornare verso il camper ma prima si concediamo una romantica passeggiata sul lungomare che conduce alla piccola chiesa vista nel pomeriggio. È tutto illuminata da una luce tenue e giallastra e fa come sfondo alla baia di Caorle. Un’esposizione in questo posto è quasi d’obbligo per il fotografo e in tanti si cimentano. Arriviamo al camper che ormai è notte fonda, stanchi ma felici della giornata passata. Lunedì mattina ci svegliamo non troppo tardi, abbiamo passato un’ottima nottata. Decidiamo prima di andare in spiaggia, di fare un giro in bicicletta nelle vicinanze. Entriamo nel parco comunale e percorriamo una delle stradine che lo attraversano. Questa si conduce sull’argine di un canale nelle vicinanze. Svoltiamo a destra e percorriamo la strada ghiaiata per qualche chilometro. Ci fermiamo in un villaggio di pescatori giustamente pubblicizzato. Lasciamo le biciclette all’ingresso e con fare incuriosito ci addentriamo tra i vari covoni di fieno. In diversi vediamo che sono tuttora abitati dai pescatori che organizzano anche piacevoli gite in barca nella laguna. Purtroppo noi non abbiamo il tempo necessario per poter fare l’escursione, ci limitiamo a scattare fotografie e ripromettendoci che torneremo la prossima volta. Lasciamo il villaggio di pescatori riprendiamo in bicicletta a percorrere la stretta strada dell’argine. In lontananza si vede che il piccolo canale sfocia in una grossa laguna e poi successivamente in mare. Un’idea mi viene, perchè non portare il camper lì e con la canoa percorrere un po’ di laguna? Detto fatto. In breve tempo raggiungiamo il parcheggio col camper, mettiamo in moto e via verso la laguna. Fa un caldo insopportabile ma la voglia di salpare è troppa! Gonfiamo la canoa, la appoggiamo in acqua e in tre pagaiate siamo lontani da riva. L’acqua è calma e incredibilmente limpida per essere una laguna. Percorriamo uno dei canali principali. Il silenzio ci circonda. Ci facciamo un po’ cullare e poi ci dirigiamo verso una piccolissima spiaggetta dove nessuno si è mai fermato. Un tuffo due risate e purtroppo il tempo è già volato. Torniamo verso la partenza della nostra avventura un po’ tristi, perchè ormai il week end lungo è finito e ci aspetta il lungo viaggio di ritorno.
E 'stato molto interessante leggere le vostre esperienze in Caorle.
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